Notte di Natale.

Di quei giorni ricordo ancora quando tutti insieme, anche papà, perché la vigilia di Natale e di Capodanno al cinema si finiva di lavorare massimo alle 22.00, si aspettava la mezzanotte e con essa la nascita del Bambinello. A casa mia si riunivano sempre tante persone, sicuramente più di quindici, tra esse ricordo Luigi e Liberato, Sofia e Rosa, due sorelle nostre vicine, e poi Immacolata, Salvatore, Raffaele, il vigile a cui ho accennato in precedenza, Tittì, Teresa e famiglia, Pino, Gianni, zia Antonietta sorella di mamma e così via. Si giocava soprattutto a tombola ma non si disdegnavano un paio di giri a sette e mezzo o a mazzetti con le carte napoletane. Si formavano anche delle società tra di noi, ne ricordo una chiamata “cucù” tra mio fratello e Salvatore, un’altra “Inter” tra me e Raffaele. A distanza di anni tempo fa, nel ricercare a casa dei miei cartelle da tombola per giocare con le mie bimbe ed i loro cuginetti, ho ritrovato alcune di quelle cartelle, su una c’era scritto “cartella appartenente alla società Cucù, chi la prende pagherà 10 lire di multa”. Era anche datata, 27 dicembre 1967. A proposito del gioco, voglio solo aggiungere che non ero fatto per perdere: se vincevo, tutto ok ma se perdevo mia mamma mi dice sempre che diventavo paonazzo, mi mettevo in un angolo e non volevo più giocare, un po’ come adesso si comporta Simona la mia bimba più grande. Allo scoccare della mezzanotte si organizzava una piccola processione familiare, davanti la mia sorellina con il Bambinello da deporre nella capanna tra le mani (era un Bambinello lasciato a mia mamma dalla sua, di inizio secolo ed ancora oggi mia mamma prepara nella sua camera una capanna per questo Bambinello di ceramica con i soli personaggi della capanna stessa), poi i vari bambini presenti con una candelina accesa tra le mani. Papà ha ancora qualche diapositiva scattata in quelle processioni, in una c’era anche Tania con i suoi riccioli biondi… Poi si mangiava il canonico panettone, sempre quello di tipo tradizionale, non si vedeva ancora in giro il pandoro né tanto meno tutti quei panettoni dai gusti più disparati che si trovano adesso sugli scaffali dei negozi nel periodo natalizio. Gli struffoli al miele o di cioccolato fatti da mamma, insieme ad un po’ di frutta secca, alle caldarroste e allo spumante facevano da contorno al panettone a riempivano la casa di un profumo che ancora ricordo con nostalgia. E così tutte le sere fino alla notte di San Silvestro. Ogni sera a casa di amici a giocare e mangiare qualcosa. Eravamo sempre in tanti. Ricordo una sera del 21 dicembre che stavamo giocando a casa di Teresa: avevo perso le mie cento lire e stavo alla finestra a guardare fuori. Faceva freddo ed il vetro era ricoperto da quella patina dovuta alla differenza di temperatura fra l’esterno e l’interno. Con i miei ditini scrissi “ Non m’importa che ho perso tutto tanto domani è il mio compleanno!”. Teresa se ne accorse, mi venne vicino e mi diede qualche monetina per continuare a giocare….

Notte di Natale.ultima modifica: 2004-09-11T11:04:42+02:00da naufragotriste
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “Notte di Natale.

I commenti sono chiusi.