Arriva il nuovo anno.

Ma il giorno o i momenti che ricordo con più enfasi erano quelli che precedevano l’arrivo del nuovo anno. Anche in quell’occasione papà arrivava presto per via della chiusura anticipata del cinema la sera di San Silvestro. Noi bambini aspettavamo dietro i vetri appannati del balcone che si sentisse il “rombo” della sua vecchia cinquecento per andargli incontro giù per le scale. Il motivo di questa attesa era dovuto al carico “prezioso” che portava sempre in quell’occasione. Infatti papà arrivava sempre con una bustona carica di giocattoli pirotecnici che ci sarebbero serviti di lì a poco. Ricordo i pacchetti di stelle luminose, per noi semplicemente “frizz frizz”, le rotelline sputa scintille che avremmo messo con i loro ferretti nei buchetti del muro, le dinamitine piccoline da accendere una per una con la sigaretta accesa di papà, i petardi un po’ più rumorosi e pericolosi che venivano accesi rigorosamente dai grandi . Si aspettava la mezzanotte del 31 dicembre più o meno come quella di Natale, tutti insieme a giocare e spiluccare qualcosa. Man mano che si avvicinava il nuovo anno cresceva l’euforia, la televisione in bianco e nero sintonizzata sul primo e unico canale mandava avanti, dopo il discorso del presidente, musica e sketch e mamma raccoglieva tutti i calendari dell’anno che stava finendo ai quali avremmo dato fuoco allo scoccare della mezzanotte. Arrivato il momento cominciava, ogni anno sempre più bello, lo spettacolo vero e proprio. Appena il conto alla rovescia scandito insieme al presentatore televisivo ufficializzava l’arrivo del nuovo anno, esplodevano i tappi delle bottiglie di spumante e tutti insieme a brindare con l’augurio insito in ognuno di noi che il nuovo anno sarebbe stato latore di buone nuove e salute per tutti. Poi, immediatamente, tutti insieme fuori al balcone ad accendere stelline e petardi. Ricordo gli auguri scambiati con i vicini e la gara con loro a chi finiva per ultimo le “munizioni”. Il cielo si illuminava di veri e propri spettacoli di fuochi d’artificio organizzati dalle famiglie che avevano maggiori possibilità economiche. I grandi sempre alle prese con i bambini, ognuno con il suo accendino, per aiutarli ad accendere stelline, rotelline e dinamitine. Ricordo vagamente anche il rito del gettare dai balconi piatti e bicchieri vecchi come segno beneaugurante per il nuovo anno, brutta abitudine a dire il vero, e gli improperi del netturbino di turno, il mattino dopo, per dover ripulire la strada sottocasa. Infine, prima di andare a dormire, papà ci radunava tutti insieme intorno alla tavola per recitare i canonici sette Gloria al Signore che ci aveva, nella Sua magnitudine, preservato in salute e permesso di festeggiare tutti insieme l’arrivo di un nuovo anno.

Arriva il nuovo anno.ultima modifica: 2004-09-12T19:19:55+02:00da naufragotriste
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