Era il 14 aprile 1984 e la mia vita prese una svolta

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Era il 14 aprile del 1984, una vita, fa, ed un giovane massese come tanti che lo avevan preceduto e tanti che lo avrebbero seguito, lasciava il Suo amato Paese che lo aveva visto nascere, la Sua Famiglia, i Suoi amici , il Suo amore per iniziare un anuova vita lavorativa lassù al nord.Pieno di timori ma con la voglia di farcela, borsone alla mano, uno sguardo alla Chiesa ed al Municipio dove avea trascorso gli ultimi periodi lavorativi da precario, iniziava la Sua avventurà lassù al nord e la prima cosa simpatica è che gli capitò di andare a lavorare proprio in quella piazza della Zona Fiera dal nome familiare Piazza Vesuvio (nella foto anche il palazzone ) e dove incontrai all’ultimo piano nella centrale telegrafica il caro compaesano Benedetto con il quale ci soffermavamo spesso a parlare della nostra Massa.Ogni cambiamento di stile di vita, lavoro, abitudini richiede del tempo e dello spirito di adattamento ma quando incontri una famiglia come quella di Zio Nando e dei colleghi giunti lì prima di me da oggi parte d’Italia ed indigeni che ti accolgono dal primo giorno come fossi uno di Loro diventa tutto più facile ed allora come non dimenticare Pippo, la Luisa, Felice, Nicola, Daniele, Rosaria, Daniela, Alfonso, Nicola due, Michele, Edda, Antonio, Romano, Raffaele, Tiziano, Luciana, Enzo, Rosanna, Pasquale, Damiano e mi perdonino gli altri che la vecchiaia al momento non me li fa ricordar ma man mano che mi vengono in mente Li aggiungerò, quando incontri persone come Loro amici prima di colleghi tutto diventa più facile.Di certo l’ambientamento richiese del tempo soprattutto quando il Tuio cuore sta lontano lontano e non ti basta la fotografia del Tuo Mare e della Tua Rosaria lì sul comodino a sopperirne la mancanza, tante le serate con gli occhi annebbiati a cercar di capire se era quella la strada giusta che dovevo percorrere per dare un senso alla mia vita ed esser ripagato dai tanti sacrifici fatti e da tanti rospi che avevo dovuto ingoiare e con il senno di poi posso affermar di sì, era la strada giusta, non fu facile quando ci si doveva affidare ai telefoni a gettoni ed alle lettere per tener vivi i rapporti con le persone alle quali volevi bene in quei tempi nei quali manco immaginavamo un domani fatto di mail , videochiamate e cellulari, ma bastva acocntentarsi a difefrenza di chi ai tempi odierni gli manca sempre qualcosa.Ed i tanti viaggi da nord a sud per recuparera eaffetto ed energia, le chiamate fatte dai telefoni lungo i binari nell’attesa della ripartenza del treno, i viaggi di notte per arrivare in tempo al mattino per accompagnarla a scuola o per poter stare quanto più possibile a Massa prima di ripartire e e non faceva niente se arrivavi a MIlano tutto rintronito e con il pane fatto in casa della suocera, i dolci di mamma o i limoni di Antonino nei borsoni che guarda caso erano pesanti al ritorno e leggeri all’andata, da dividere con gli ami pci.Quattro anni duri ma che son serviti ad apprezzare poi il seguito quando anche io riuscii ad avere una famiglia intorno alla quale far girare tutto il mio mondo, famiglia piccola che poi ho portato in giro per l’Italia ma quello che era importante lo avevo con me fino al completamento del cerchio con il ritorno a casa e lo “sbarco ” di Simona e Giorgetta grazie al Cielo, padre PIo ed il professor Pavone che non smetterò mai di benedire ed il mio Angioletto Alexandra che da lassù di certo intercederà per il Suo papà rompiscatole e la Sua cara mamma ai quali è stato strappato per sempre un pezzo di cuore le Sue sorelline che hanno comunque in Loro qualcosa di Sè.Pensando a questo ed a quello che ho attraversato devo solo ringraziare il Signore per tutto quelloi che ha previsto per Me e tutte le Persone buone che ho incontrato e che continuo ad incontrare in questa mia vita e che l’anno resa migliore. Grazie

Era il 14 aprile 1984 e la mia vita prese una svoltaultima modifica: 2022-04-14T08:47:39+02:00da naufragotriste
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