si cresce, un po’

ciao a tutti. eccomi ancora qua a ricordare insiemi a Voi qualche episodio della mia storia. mi rendo conto che mi sto affezionando sempre più, come penso capiti a tutti Voi che state scrivendo su questi diari le Vostre pagine, a queste mie pagine. vederle aumentare, leggere i vostri commenti sono sensazioni piacevoli che aiutano ad andare avanti e ti fanno credere in quel che fai. ho riletto un po’ la puntata di ieri ed ho visto che poi quei primi momenti che ho ricordato non erano, oggettivamente, molto allegri, perciò per questi ulteriori ricordi mi impegno a cambiare rotta. E così viene a galla il ricordo di quando veniva a trovarci, soprattutto d’estate, nonna Matilde, la nonna paterna che era obbligata a prepararci un giorno si e pure l’altro i “panzerotti” come li chiamavamo noi, altrimenti detti crocchette di patate; mi ricordo di quando papà ci portava (noi bambini e i vari cugini che venivano da Napoli a trascorrere a turno un periodo di vacanza da noi, che eravamo fortunati ad abitare dove abitavamo), al mare con la vecchia belvedere ed il mio posto preferito era nel vano bagagli dietro il sedile posteriore insieme al cuginetto di turno. La radio, è la canzone più vecchia che mi ricorda, trasmetteva “Azzurro” di Celentano, e facevamo il bagno sull’arenile dove adesso non è più possibile in quanto lo specchio di mare dove facevamo noi il bagno da piccoli ha dovuto lasciare il posto alle imbarcazioni da pesca dei pescatori locali e a quelle da diporto dei “signori”, li chiamiamo così i villeggianti che vengono ogni anno qui da noi a trascorrere le vacanze, soprattutto dalla vicina Napoli e da Milano. Ricordo quando papà mi portava al cinema dove svolgeva la professione di operatore cinematografico a Vico Equense (tenete presente “Nuovo Cinema Paradiso?”, beh era proprio così) ed io volevo restare tutto il giorno in sala perchè credevo che il film durasse dal pomeriggio alla sera senza soluzione di continuità. Ricordo le sale affollate quando si proiettavano i film con Gianni Morandi o quelli con Bobby Solo (perché tutte quelle ragazze con i fazzoletti agli occhi all’uscita?), quelli con Franco e Ciccio o i kolossal tipo “La Bibbia” o “Via col vento”. Ricordo quando nei pomeriggi di primavera, andavo a passeggio con Teresa, sua mamma – nonna Coppola – e la figlia, la signorina Assuntina, la mia Ninì, che fu la mia prima maestra, quella a cui devo tutta la mia formazione ed i miei successi scolastici (ritorna il cruccio dell’università non terminata) e che occupa sicuramente uno dei posti di rilievo in questa mia vita. Anche Ninì occuperà non pochi spazi in queste mie pagine. In genere si raggiungeva attraverso una stradina di campagna una piccola sorgente, a cui era un piacere abbeverarsi. Lo specchietto d’acqua che da essa si formava, era spesso abitato da girini, ed il cinguettio degli uccelli come lo svolazzare di qualche gallina non mancavano mai. Anche questa sorgente non c’è più ed il rivoletto d’acqua è stato coperto per permettere alla stradina di allargarsi. Finisco questa puntata con il ricordo della nascita della sorellina (si ferma con lei la crescita numerica della famiglia). Avevo quattro anni e ricordo ancora quando zia Vinna arrivò a casa e mi disse: Caro Lello è arrivata Matilde!”. Anche di lei avremo modo di sapere. Alla prossima.

si cresce, un po’ultima modifica: 2004-08-20T20:20:53+02:00da naufragotriste
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3 pensieri su “si cresce, un po’

  1. è bello quello ke scrivi..ognuno ha a cuore il suo blog e lo considera un amico silenzioso su cui potersi sfogare…conti nua a scrivere e ad esprimerti..nn commettere mai l’errore di rinkiuderti in te stessa.un bacione

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