compagni di scuola

pensando ancora a quegli anni felici della mia fanciullezza, trascorsi alle elementari, ricordo alcuni tra gli altri amici di classe. Non può mancare Gianni, forse l’amico con cui più sono rimasto ancora in contatto, incontrandoci ancora adesso spesso. Lui lavora al comune di Massa e con lui ho tantissimi ricordi di momenti vissuti insieme. Aveva una casa bellissima con giardino e terrazzo, ambienti che hanno visto tanti nostri giochi insieme. Le battaglie tra i nostri eserciti di soldatini furono tantissime e cruente. Sorrido al pensare ad una cosa raccontatami da Gianni un po’ di tempo fa: doveva fare dei lavori nel giardino ed andando a dissodarlo aveva trovato “sepolta” una jeep con il relativo equipaggio, soldati andati dispersi in una delle nostre battaglie campali. E quanti duelli all’arma bianca o con le nostre colt affrontammo a casa sua, quante volte morimmo e resuscitammo pronti al successivo duello. Anche a Ciro voglio accennare. Anche lui fu uno della nostra ciurma almeno fino alla terza media, quando le nostre strade si divisero. Si iscrisse all’istituto nautico e da allora ne ha fatto di carriera. Ora è il comandante della nave più grande del mondo appartenente ad un’importante compagnia di navigazione. Sono stato di recente a casa sua per aiutarlo a configurare Alice e posso dire che ha una magnifica casa: in ogni angolo qualcosa che ricorda una parte di mondo, una delle innumerevoli località che ha conosciuto grazie al suo mestiere gratificante ma allo stesso tempo sacrificato. Mi piacerebbe se mia figlia decidesse di frequentare il nautico: avrebbe qualcosa da raccontare al papà ormai vecchio quando tornerebbe da qualche lungo viaggio. Anche Cataldo fu un mio caro amico. Spesso studiavamo e giocavamo insieme. Anche lui naviga e in queste righe voglio raccontare un episodio mai più dimenticato. Frequentavamo la terza elementare ed il tema assegnatoci era: “Parla del tuo più caro amico”. Lo leggemmo poi in classe e la frase del suo tema che mi colpì fu: “ Il mio più caro amico è Lello (così mi chiamavano e mi chiamano gli amici), gli voglio tanto bene ma ha un solo difetto: quando parla mi sputa in faccia!”. Parole innocenti di bambini cresciuti negli anni del boom economico…..

compagni di scuolaultima modifica: 2004-08-31T10:47:56+02:00da naufragotriste
Reposta per primo quest’articolo